Robot B-9 – Lost in Space

Warning: Undefined variable $post in /customers/3/f/1/hobbydicasa.it/httpd.www/wp-content/plugins/facebook-like/facebooklike.php on line 77 Warning: Attempt to read property "ID" on null in /customers/3/f/1/hobbydicasa.it/httpd.www/wp-content/plugins/facebook-like/facebooklike.php on line 77

Robot B-9 – Lost in Space

Uccidere! Uccidere! Uccidere! Uccidere la famiglia Robinson! Diceva Robot B-9 in Lost in Space. Sicuramente molti di voi ricorderanno il leggendario Robot della serie televisiva di fantascienza degli anni ’60 riadattata poi sul grande schermo con il film del 1998 diretto Stephen Hopkins ed interpretato da William Hurt, Gary Oldman e Matt LeBlanc.

Lost in Space è ambientato nell’anno 2058 quando il pianeta Terra è ormai al collasso; l’aria è divenuta un bene prezioso e l’eccessivo inquinamento la renderà irrespirabile in pochi anni. Nonostante l’enorme progresso tecnologico nel campo dell’energia pulita e del riciclaggio, gli scienziati non sono in grado di trovare una soluzione valida per il problema… non resta che abbandonare il Pianeta per “traslocare” su un altro mondo dove cominciare una vita nuova.

Per questo motivo, dopo la scoperta di Alpha Prime, un pianeta abitabile del tutto simile alla Terra, gli scienziati e il governo mondiale danno il via ai lavori per la costruzione di un portale capace di aprire un tunnel spaziale verso il nuovo mondo che permetterà di percorrere l’enorme distanza dalla terra in poco tempo. Per completare il tunnel spaziale però c’è bisogno di due portali, quello di partenza dall’orbita terrestre e quello di arrivo da costruire nell’orbita del nuovo pianeta; qualcuno quindi dovrà raggiungere il nuovo pianeta viaggiando nello spazio a bordo di un’astronave, in ibernazione (ndr. criosonno) a causa dell’eccessiva distanza, e dare il via ai lavori per la costruzione del portale di destinazione. Per questo compito vengono scelti il prof. Robinson, sua moglie Maureen e la figlia più grande della coppia Judy, scienziati e dottori, che hanno partecipato attivamente all’intero progetto Jupiter, e che quindi conoscono ogni dettaglio della missione. Considerato che il viaggio dei Robinson sarà l’ultimo della loro vita, nella missione saranno coinvolti anche i figli più piccoli Penny e Will. A pilotare la nave stellare però sarà il migliore e più indisciplinato pilota spaziale militare, il maggiore Don West, capo militare della missione Jupiter. Ovviamente non tutti sono d’accordo sul trasloco terrestre su Alpha Prime, prime tra tutte le grandi multinazionali che gestiscono il riciclaggio dei rifiuti e la purificazione dell’aria quindi i lavori per la costruzione del portale vengono ostacolati da continui attentati terroristici; così sull’astronave della missione, poco prima della partenza, sale clandestinamente il dottor Zacharias Smith intenzionato a far fallire il progetto su commissione di una grande multinazionale sabotando la missione con addirittura l’omicidio dell’intero equipaggio in criosonno durante il viaggio. Qualcosa però va storto per il terrorista che resta bloccato sulla nave ormai partita alla volta della nuova colonia terrestre. Tra i vari gadget dell’avanzatissima nave spaziale ci sono i Robot serie di B-9, robot capaci di svolgere varie mansioni tra cui quelle di combattimento e difesa. Parleremo in questo articolo proprio del Robot B-9 di Lost in Space o meglio di uno di essi, chiamato “Robot”, scampato al sabotaggio del dottor Zacharias; più precisamente parleremo del modello in scala di Robot della versione cinematografica del 1998 prodotto dalla AMT-ERTL.

Come tutti modelli della AMT-ERTL lo stampo è ben dettagliato e i pezzi già ben rifiniti ma ogni bravo modellista sa sempre come migliorare un modellino affinché risulti il più possibile realistico o, come in questo caso, simile a quello visto nei nostri film preferiti. Prima di ogni altra cosa dobbiamo decidere se farne un modello “vivo” o un semplice modello di plastica; io sono sempre per la prima ipotesi quindi nemmeno prendiamo in considerazione la seconda. Quindi per dare un po’ di vita ad un modello ci sono tanti modi e tecniche ma per la replica in scala di un robot fantascientifico come questo la cosa più semplice da fare è applicare al modello un piccolo e semplicissimo circuito elettrico e alcuni punti luce che lo rendano il più possibile simile a quello visto in azione nel film.

Per quanto riguarda Robot le luci da applicare sono un led grande di colore blu o bianco/celeste nel visore della testa, due led verdi nelle apposite fessure posizionate in prossimità delle spalle, due led bianchi ai faretti anteriori posizionati nella parte “addominale” dell’armatura di Robot, due led, uno rosso e uno verde, in corrispondenza del “quadro di comando” posizionato frontalmente nella parte bassa dell’addome ed infine due led bianco/azzurri posizionati all’interno delle “chele” superiori equipaggiate nel film con emettitori di scariche di plasma. Essendo un robot, pertanto animato da sistemi elettrici, meccanici ed idraulici, tutti i cavetti elettrici di connessione possono che non potremo occultare all’interno del corpo del robot, (molto capiente!) possiamo sistemarli in modo che sembrino tubi idraulici o fasci di cavi elettrici o cavi di connessione.

Cavi Tubi Idrauilici

Procederemo quindi praticando gli appositi fori ai pezzi del modellino nei punti in cui andremo a posizionare i led luminosi; consiglio led da 3mm per tutti i punti luminosi elencati e uno più grande, anche da 8mm possibilmente piatto, per l’illuminazione del visore. Per il collegamento del led dipende dal voltaggio e quindi dalla grandezza del pacco batterie che servirà ad alimentare il circuito; considerato però che il pacco batteria non potrà facilmente essere occultato si consiglia di utilizzare led da 3V collegati tra loro in parallelo in modo che sfruttino contemporaneamente la capacità di due batterie stilo da 1,5V collegate tramite un apposito portabatterie, vedremo poi dove posizionarlo.

Ogni circuito ha bisogno di un interruttore, anche in questo caso potete scegliere voi il tipo, nel mio caso ho preferito usarne uno a levetta metallica con dado di fissaggio. Durante la costruzione del modello secondo le istruzioni fornite dalla casa, praticheremo anche un foro all’interno del pezzo posteriore della parte addominale, tra i giunti delle “gambe” del robot e vi posizioneremo l’interruttore; prima di montare il pezzo definitivamente collegheremo i cavetti del circuito elettrico all’interruttore avendo cura di farli passare nei punti desiderati ed averli a disposizione per i successivi collegamenti.

I cavetti delle luci superiori possono passare direttamente all’interno del corpo del robot, in questo caso quello della testa sarà fissato al supporto della stessa in modo che appaia leggermente al bando mentre collega la testa al corpo del robot. Allo stesso modo i cavi che collegano i led nelle “chele” verranno collegati al corpo facendolo fuoriuscire dagli avambracci leggermente al bando per poi inserirli nuovamente all’interno della parte superiore della braccia e quindi con il resto del circuito all’interno del corpo centrale del robot. La parte finale dei cavi elettrici uscirà dai giunti della “gambe” per scendere verso il basso sulla piattaforma di collegamento dei due cingoli. Sarà proprio su questa piattaforma che occulteremo il pacco batterie costruendo se vogliamo una struttura scatolare che lo copra completamente. Come per altri modelli i tubi flessibili del robot esposti all’esterno del corpo principale verranno ricostruiti completamente utilizzando pezzi di plastica sagomata appositamente o tubicini di gomma veri e propria attorno ai quali sarà avvolto un filo di rame sottile in modo da replicare la superfice spiraliforme.

Robot B-9

E’ bene ricordare che alcuni pezzi del corpo del robot dovranno essere dipinti prima che di essere montati definitivamente come ad esempio le braccia supplementari che verranno fissate negli appositi fori formando uno snodo e le braccia superiori che nei punti di giuntura verranno poi coperti dalle “spallone” dell’armatura del robot.  Anche la parte interna del visore dovrà essere dipinta in fase di montaggio poiché la protezione in plastica trasparente va montata dall’interno e non ci sarebbe più possibile dipingerla una volta fissati definitivamente i pezzi.

A questo punto il modello è quasi ultimato, resta solo la fase di pittura. Si tenga conto che il robot del film ha una colorazione blu elettrico di una tonalità abbastanza scura ed una finitura potremmo dire satinata anziché lucida quindi dovremo miscelare i colori necessari fino a trovare la tinta giusta. Considerato che Robot della pellicola è stato appena risvegliato ed è praticamente nuovo di zecca, considerato inoltre che opera a bordo della Jupiter 2 in un ambiente quasi asettico non sarà necessario, in fase di pittura, dare al modello effetti di “sporcatura”. L’unica parte lucida della corazza del Robot sarà la striscia rossa distintiva che caratterizza la parte della testa fino al visore. Tutte meccaniche quali gambe, braccia, giunti e tutto ciò che non faccia parte della corazza sarà dipinto con una colorazione metallo cromata ma in ogni caso mai lucida, sempre di finitura satinata.

Robot – Lost in Space

A questo punto il vostro Robot è ultimato, posizionate le batterie.. interruttore su ON e… “Uccidere! Uccidere!…Uccidere la famiglia Robinson! Distruggere Missione Jupiter”.

Buon divertimento!!!

Taggato , , , , , , , . Aggiungi ai preferiti : permalink.

Lascia un commento Annulla risposta

  • Ricerche Sponsorizzate

  • Link Sponsorizzato